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LISA SANTUCCI
UNO: LEI
RELAZIONE
PSICO-DIAGNOSTICA DEL DOTT. RINALDI DANIELE - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Sig. Francesco Ricci nato il 4 luglio
1958 e Sig.ra Alessia Leonardi nata il 20 ottobre 1957.
I
signori hanno richiesto la presente valutazione psico-diagnostica su
indicazione del tribunale comunale in sede a Milano in vista della conclusione
della causa di divorzio congiunto attualmente in corso e della valutazione
circa l’affidamento della loro unica figlia.
Entrambi
si dichiarano idonei alla tutela e al mantenimento della bambina fino al
raggiungimento della maggiore età e della stabilità economica.
La
valutazione è stata richiesta tuttavia, a seguito dell’osservazione di tic
nervosi e comportamenti anomali da parte del sig. Ricci.
La
sig.ra Leonardi ha accettato anch’essa una valutazione, spontaneamente.
Iniziando
con lo stabilire le cause del comportamento del sig. Ricci, egli soffre di un
grave disturbo alimentare dovuto all’eccessiva assunzione di caffeina (circa
2,5 litri al giorno), che lo ha portato ad una dipendenza fisica e alla
conseguente manifestazione di piccoli spasmi e comportamento irritabile. Si
ritiene comunque un ottimo padre, amorevole e giudizioso “se non ci fossi io
non potrebbe nemmeno andare a scuola” e di non aver mai mostrato questi
atteggiamenti di fronte alla bambina, oltre a non aver mai avuto comportamenti
violenti se non necessari “un ceffone o due se li è presi, ma solo quando
disubbidisce o offende qualcuno. Una volta ha bestemmiato, lì se ne è presa due”.
Vive attualmente con la madre anziana
(81 anni), con la quale ha un ottimo rapporto e un profondo affetto, il padre è
morto quando lui aveva 30 anni d’infarto, ma il fatto non sembra aver procurato
particolari danni o pressioni sul soggetto “io ero fuori casa, e questa è
l’unica cosa che mi dispiace… mi ero sposato da poco. Ma non è stata una
sorpresa, ha sempre avuto il cuore debole”.
Il
rapporto di coppia non riscontrava grossi problemi fino a 5 anni fa, poco dopo
la nascita della loro prima e unica figlia, Monica. La causa principale viene
accreditata dal sig. Ricci all’aumento ingente delle spese e al fatto
che nel periodo del concepimento non avevano ancora trovato un accordo circa
l’introduzione di un nuovo membro in famiglia. Dopo la scoperta però, assicura
di essere stato molto felice.
Attualmente
non ha una relazione sentimentale stabile ma sta frequentando la cameriera del
bar dove si reca spesso per lavorare ai suoi progetti architettonici e
consumare una buona parte della dose di caffeina sopra citata. A questo
proposito lamenta anche il problema della sua dipendenza come una causa radice
del divorzio. Appena il rapporto con la sig.ra Leonardi ha raggiunto una solida
stabilità, ha iniziato un trattamento specifico e un ciclo di sedute psichiatriche
a seguito del consiglio del collega Dott. Ferreri Salvo.
Tuttavia,
la cura è stata interrotta per motivi economici prima della conclusione delle
sedute e prima che potessero essere consigliati farmaci specifici. Non si
considera per tanto valido ed efficace il trattamento da parte del
sottoscritto. Il soggetto dichiara di aver iniziato accese discussioni con la
sua allora moglie, sig.ra Leonardi, proprio a causa di suddetta interruzione,
che lo accusava di non essere affatto migliorato nonostante, afferma lui, la
quantità di caffeina ingerita era notevolmente diminuita “nel mio picco
massimo, sono arrivato a bere più di 3 litri, quasi quattro… sono finito in
ospedale per questo”. Riconosce di aver creato problemi e preoccupazioni alla
sua famiglia e non sembra serbare rancore verso la sua ex moglie per la fine
della relazione “Lei stessa non se ne rende conto, ma con il suo carattere non
sarebbe potuta finire diversamente.”
Lavora
come architetto, da libero professionista e, non avendo un’entrata regolare,
negli anni di gravidanza e successivi al parto questa condizione di incertezza
è stata causa di forte stress. Lamenta anche la rinuncia, sempre più spesso, di
offerte di lavoro anche molto remunerative per poter badare alla figlia, mentre
la sig.ra Leonardi era impegnata con il suo lavoro di avvocato presso lo studio
legale Leone di Milano.
Cinque personaggi dell'opera è un racconto di Lisa Santucci
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