L'esperienza del lupo di mare

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NINO LACERRA

L’ESPERIENZA DEL LUPO DI MARE




La tecnica di regata; la scelta dei bordi migliori da fare; del lato del campo con più pressione, meno corrente, più facilità di veleggiare; non si insegnano “da subito” nelle scuole di vela, neanche in quelle più evolute.
Si acquisiscono a man a mano "sentendo" la barca ed imparando ad osservare e ad ascoltare il vento, il mare, gli altri.
Ma, tutto questo ancora non basta a fare in modo che, al primo incrocio, si sia davanti a tutti; né a condurre tatticamente la regata marcando gli altri; o a costringerli con marcamenti assillanti a scegliere il lato più scarso del campo di regata.
Ciò che conta, a parità di scelte azzeccate e ben studiate, è l’esperienza.
Quante più volte si è avuta quella specifica situazione; o ci si rammenta di un proprio errore; o di un errore altrui; meglio ci si trova.
È la somma di tutte le intuizioni derivanti dall’esperienza che, unite alle proprie capacità tecniche di condurre la barca, ... portano alla vittoria!
E ancora non basta!
Una volta mi accadde che, alla mia personale somma di esperienze e tecniche, si aggiunse un suggerimento fondamentale uscito dalla bocca di un vecchio lupo di mare.
Era in veste di socio, osservatore, accompagnatore, della Stamura: un grande marinaio!
Mi diede, lui, quello sprint in più per vincere!
Porto Recanati 1965 - Zonale Flying Junior, molto agguerrita, partecipanti più di trenta scafi competitivi. In palio la famosa Coppa Ceriana, in omaggio e ricordo di un grande personaggio del Circolo Organizzatore.
Tempo pessimo, vento da terra molto ballerino, mare piatto tipico delle giornate chiuse con nubi scure e basse sopra la Costa Recanatese.
A quel tempo non ci si allontanava in mare aperto, per alcune miglia, per avere un corretto campo di regata. La partenza veniva data addirittura da terra. Prima boa posizionata a Nord-Nord-Est con vento da scirocco o a Nord-Nord-Ovest con vento da Maestrale o di sopra.
Era scontato, di conseguenza, di quanto fosse determinante, per la vittoria finale, il primo bordo.
Prima di uscire in mare dalla spiaggia questo gran marinaio mi si avvicina e, con indubbio dialetto partenopeo,  si chiamava Rocco Matteo, mi dice...mi consiglia....ma quasi ordina :
- Uagliò, ‘u bordo sotto a nubbola! -
Non potei che eseguire con soggezione!
Erano indicazione che, in seguito, mi fecero capire anche nuove nozioni meteo.
Risultato?
Alla prima boa, per la distanza che avevo guadagnato sul secondo, non riuscivo neanche a leggere il suo numero velico!
Incredibile!
Primo alla grande, ... grazie a Rocco Matteo!
Neo velisti guardate sempre il cielo; è se c è a "nubbola”...bordo lì sotto!
E una garanzia!

L'esperienza del lupo di mare è un racconto di Nino Lacerra

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