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RACCONTI STRANI
(2 - la macchina)
Lo zio è morto.
Lo zio non c’ è più…
incredibile!
Ho dovuto pensarci io alle alla sua
“ultima pagina”.
Solo perché da 10 anni non parlava più con
i miei.
Ho fatto 2 o 3 cose che non dimenticherò
di sicuro….
i vestiti…
le ceneri…
i soldi.
In cambio mi ha lasciato questa …
la chiave di dove viveva.
Un magazzino… uno “scatolone” in mezzo ad
un campo.
Tutto! Meno chiamarla “casa”.
Nessuno l’ha mai visto uscire da quel
bunker da 5 anni…
ha tenuto i rapporti solo con me, via
e-mail…
dai suoi messaggi ho capito che si era
“sputtanato” tutta la liquidazione di una vita di lavoro per le sue passioni da
“tipo speciale”: giochi di montaggio, computer, stampanti a 3D. Adesso, è tutto
mio!
Ci sarà bene qualche cosa che possa
rivendere!
Se no tengo tutto; … tanto secondo me in
qualche cosa gli assomiglio!
Prima di essere ricoverato mi ha scritto:
«Stefano vieni all’ ospedale che ti devo
dare una chiave.»
Quando sono arrivato lui era già “andato”:
infarto.
L’infermiere mi ha detto che la chiave era
sotto al cuscino.
L’ho trovata.
Ed è proprio la chiave del “magazzino”,
del suo “bunker”. Ho realizzato subito che quello che c’era dentro era tutto
mio.
Da quello che mi scriveva negli ultimi
anni si divertiva a costruire dei piccoli automi semoventi: li chiamava
“macchine”.
Ultimamente appariva particolarmente
soddisfatto. Pensavo che fosse riuscito a farli parlare.
L’ultimo messaggio diceva:
«Stefano, l’ultima
macchina che ho fatto è regolata in modo particolare e bisogna tenerla
occupata.»
Non capivo cosa volesse
dire.
Ecco il “magazzino”.
Proviamo ad entrare.
Forse avrei fatto meglio a prendere con me
la mazza da baseball.
Il portone si è aperto subito.
È buio completo; attacchiamo la luce;
fatto; accendiamo; fatto.
Adesso qualche cosa si vede.
Dai andiamo dentro.
Non dà molta sicurezza; ma, animo!
Dai che adesso è tutto mio!
Boia, che mucchio di roba buttata per
terra!
È una montagnola di pezzettini di giochi
delle costruzioni. Ci sarà un milione di
mattoncini.
Questi non li vuole più nessuno!
Ci vorrà una settimana per buttarli via
tutti!
Ci saranno 1000 scatole di giochi di
montaggio; sono tutte impilate; ce ne sono ancora di chiuse.
Bene, quelle le posso rivendere!
Ma guarda, quella in fondo è la maxi
stampante a 3D.
Boia, ci puoi stampare un cavallo!
È enorme!
L’avevo capito quando l’hanno portata con
il camion, ci hanno messo un pomeriggio a scaricarla.
Deve valere un bel po’ di soldi; ma a chi
la vendo?
Questa è la zona dello studio/cucina; qui
c’è il computer; adesso è mio anche questo; è proprio uno di quelli belli
potenti!
Ma, cos’è questo?!
Sembra un manichino quello seduto sul
divano.
Mi avvicino.
Boia, vuoi vedere che l’ha fatto lo zio!
Lo tocco.
Non faccio in tempo a capire cosa succede
che quello si alza di scatto e mi afferra con una mano alla gola!
La macchina è un racconto di Claudio Balboni
facente parte della raccolta Racconti Strani
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