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NINO LACERRA
BABBO LAMBERTO
Il Pentagono è un
edificio famoso nel mondo poiché è la sede del quartier generale del
Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Ma c’è un altro
pentagono, non meno importante, che forma la imponente costruzione del
“Lazzaretto” di Ancona progettato, nei primi decenni del diciottesimo secolo,
dal grande e celebre architetto Luigi Vanvitelli.
Questo edificio, detto appunto
anche “Mole Vanvitelliana”, costruito su un’isola artificiale fuori da
territorio cittadino, dalla forma geometrica affascinante, è soprattutto un
valido esempio di fabbricazione polifunzionale: originariamente lazzaretto di
sanità pubblica, fortificazione a difesa del porto, deposito di merci,
protezione a difesa dall’azione delle onde, nei secoli successivi ha avuto un
ruolo importante durante le guerre come cittadella militare e ospedale
militare.
Proprio per assolvere
alla sua funzione di difesa militare del porto il progettista lo fornì di un “Rivellino”
fortificato.
Certo è che il geniale architetto
Vanvitelli mai avrebbe potuto immaginare a quale funzione sarebbe stata adibita
il “Rivellino”, questa peculiare parte della sua opera, per quasi tutto il
ventesimo secolo: quella di ospitare le attività sportive nautiche, della
centenaria Società di Educazione Fisica Stamura.
Qui sono nati e
hanno vissuto personaggi importanti per la vita di tanti giovani e che hanno
lasciato un’impronta per durare nel tempo.
Chi, invero, ha avuto
l’avventura di varcare il massiccio e enorme portone di accesso alla struttura
del “Rivellino del Lazzaretto di Ancona” per recarsi alla Stamura e praticare
la Vela Anconetana, a qualsiasi livello, in qualsivoglia forma, non può non
essere stato forgiato dalla figura più rappresentativa della Vela, intesa come
arte marinaresca, negli ultimi 60 anni: quella di "Lamberto".
Descriverlo e
ricordarlo è cosa ardua: un concentrato di umanità, semplicità, arte marinara
innata, un sagace umorismo che traspariva dal quel suo sorriso appena accennato
e allo stesso tempo ironico ed irriverente verso tutti.
Nostro amico, custode,
istruttore, accompagnatore e confessore.
Prodigo di aiuti a
tutti; ma anche di cicchetti marinari memorabili.
Mal sopportava la
competenza finta data solo dalla posizione sociale; ma nel contempo disponibile
senza riserve, sia per il primo approccio alla vela con la Scuola, che per il
perfezionamento delle doti di regata di tutti noi.
Sempre attento ai
nostri difetti alle nostre paure e alla nostra vita velica.
Nessuno di noi potrà
mai dimenticare un “Babbo”, poiché così lo chiamavamo, dispensatore costante di
consigli e cicchetti, di complimenti e critiche, di carezze marinare e botte
sul muso, sempre pronte per i suoi marinai.
Non c’è targa o titolo
o manifestazione che lo potrà mai evocare e sostituire; ma l’aria stessa che si
respira al “Lazzaretto” è l’aria e lo spirito di “Lamberto”.
Grazie Babbo!
Babbo Lamberto è un racconto di Nino Lacerra
Bravo !ho rivissuto quel periodo in.queste poche frasi
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