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FRANCO LO PRESTI
IL FIORE CHE SAPEVA VOLARE
C’era una volta
una nuvoletta bianca e paffutella che viveva insieme alle sue numerose sorelle,
con le quali giocava a nascondino, a rincorrersi ed a fare le capriole o il
girotondo. La nuvoletta e le sue sorelle erano felici quando il vento le
trasportava leggere nel cielo da un posto all’altro, perché avevano la
sensazione di volare.
Un giorno, però,
non si sa bene il perché, il vento si arrabbiò, divenne cattivo e cominciò a
spingerle in malo modo e a sballottarle di qua e di là.
«Amico vento,»
supplicarono tutte insieme «perché ci spingi così forte? Perché ci fai male?
Cosa ti abbiamo fatto noi?»
Il vento non volle
sentir ragione e neppure rispose alle loro implorazioni. Anzi, si mise a
soffiare talmente forte che le numerose sorelle furono disperse nel cielo e non
riuscirono più a ritrovarsi, tanto che la nuvoletta bianca e paffutella divenne
triste e malinconica. Allora, per la prima volta, si oscurò in volto e dai suoi
occhi uscirono delle grosse lacrime che gli uomini, gli animali e le piante
scambiarono per pioggia.
Rimasta sola, la
nuvoletta pensò di fare nuove amicizie, scendendo a guardare il prato che aveva
sempre osservato dal cielo. E, man mano che scendeva verso la terra,
imparava a conoscere tante cose che non aveva mai visto.
Conobbe, così, dapprima
gli alberi e poi l’erba verde, in mezzo alla quale si accorse che spuntavano
bellissimi fiori di mille colori.
Restò, poi,
meravigliata quando vide che uno di quei fiori si era staccato dal prato e si
era messo a volare.
«Non sapevo che i
fiori volassero!» mormorò la nuvoletta paffutella.
«Io non sono un
fiore, sono una farfalla!» rispose una vocina risentita che aveva udito le
parole sussurrate dalla nuvola.
«Scusami!» disse
allora la nuvola «È la prima volta che conosco una farfalla; mi accorgo che sai
parlare, che sei educata e molto attraente.»
La farfalla,
infatti, era bianca, rossa e gialla e tutti quei colori la facevano apparire
veramente bella.
Fu contenta per il
complimento che la nuvoletta le fece e cominciò a svolazzarle intorno, felice.
«Mi fai il
solletico con le tue ali!» esclamò la nuvoletta, ridendo e riacquistando il suo
buonumore.
Fu così che la
nuvoletta paffutella e la farfallina colorata si conobbero e divennero buone
amiche.
Ogni giorno
s’incontravano e giocavano insieme, ridendo e scherzando perché, finalmente,
avevano trovato la compagnia tanto desiderata.
Una bella mattina
di sole, la farfalla bianca, rossa e gialla, uscì da casa più presto del solito
e non incontrò la nuvoletta paffutella.
Allora, mentre
aspettava, pensò di volare da un fiore all’altro in cerca di cibo per la sua
prima colazione.
Ad un certo
momento, vide da lontano dei fili luccicanti che scintillavano al sole del
mattino. Erano così belli che sembravano d’argento e la farfallina curiosa
volle ammirarli più da vicino per capire di che materiale fossero fatti.
Sfortunatamente,
si avvicinò troppo e restò imbrigliata a quei fili i quali, altro non erano,
che la tela di un ragno.
«Aiuto! Non posso
più volare!» gridò la farfalla bianca, rossa e gialla «Qualcuno mi aiuti!»
Il ragno che era
nascosto in un punto lontano della sua tela, udì quel grido e ne fu felice
perché aveva finalmente trovato un po’ di cibo, dopo tanta paziente attesa.
Così, tutto
contento, esclamò:
«Cara farfalla, mi
dispiace per te, ma anch’io devo mangiare! Adesso vengo e farò di te un bel
bocconcino!»
La farfalla
colorata si disperava e gridava più forte che poteva, mentre il ragno si
avvicinava velocemente. Stava per afferrarla, quando nel cielo apparve una
nuvola.
Era la nuvoletta
paffutella la quale, comprendendo il pericolo che correva la sua piccola amica,
divenne tutta nera, come le succedeva quando era triste e disperata. Allora dai
suoi occhi cascarono tante di quelle lacrime che spezzarono la ragnatela.
Una lacrima più
grossa piombò addirittura sulla testa del ragno che precipitò al suolo,
stordito.
La farfalla bianca
rossa e gialla riuscì così a sbrogliarsi dalla tela e volò in cielo ad
abbracciare la sua liberatrice.
«Grazie!» disse
«Mi hai salvato la vita!»
«Anche tu» rispose
la nuvola paffutella «quando ero triste e sola mi hai aiutato e mi hai offerto
la tua compagnia.»
Da quel giorno, la
nuvoletta paffutella e la farfallina colorata diventarono per sempre amiche
inseparabili.
Il bullo pavido è un racconto di Franco Lo Presti
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