Il nido del cuculo

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FRANCESCA GUERRERA

IL NIDO DEL CUCULO

 



Isadora Isabella Miradol era stata portata nel manicomio criminale di Monterrey fuori Buenos Aires.
Era stata accusata di aver ucciso intenzionalmente i componenti la sua famiglia.
Era stata giudicata colpevole senza processo mentre si trovava ancora in prigione.
L’edificio ove era rinchiusa si trovava fuori città, a Rio Hermosa, circondata da una lussureggiante campagna.
Il giudice Heldrigo Santanna l’aveva visitata nella stessa cella che la ospitava; aveva decretato come fosse pazza poiché parlava da sola invocando il marito morto.
La diagnosi, però, era stata contestata dall’ ispettore Simon Castell.
Il matrimonio di Isadora Isabella Miradol con Alessandro Della Casla durava da circa un anno; da pochi mesi era nato il piccolo Alessandro.
Quella notte erano tutti a Rio Oro. C’era stata un’aggressione. Lei con il piccolo in braccio, il marito e la suocera.
La versione di Isadora era stata che erano entrati in casa i banditi.
Il suo racconto non fu tenuto in considerazione.
Il suo profondo dolore rimase nascosto dietro i suoi lunghi capelli biondi.
La sentenza del giudice Heldrigo Santanna aveva colpita una persona in completa confusione giudicata non più recuperabile.
L’ispettore Simon che l’aveva condotta in quel terribile edificio le aveva detto:
‹‹Farò di tutto per provare la tua innocenza in questa società corrotta. Ti prometto che verrò a trovarti presto.››
Il poliziotto aveva i capelli neri, morbidi e curati.
‹‹Davvero non mi abbandonerai?›› rispose lei con voce flebile, disperata.
‹‹No!›› affermò deciso Simon.
‹‹Ispettore, mi dispiace, ma ora dovete andare, ritorni pure appena potrà, saremo contenti di rivederla›› li interruppe il dottor Arcibald Leither.
Aveva un completo scuro e la barba ricopriva interamente il suo viso.
‹‹D’ accordo. Ritornerò presto per avere un nuovo colloquio con la signora Miradol!››
L’ agente era un uomo volutamente elegante. In quella occasione indossava un completo con gilet, camicia bianca, cravatta, giacca lunga a tre quarti di colore nero.
‹‹Ispettore Castell l’attenderemo con piacere›› rispose il primario della struttura.
Lo seguì con lo sguardo mentre usciva.    
Ne ammirava la passione per il suo lavoro.

Il nido del cuculo è un romanzo di Francesca Guerrera

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