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GIOVANNINA MENIN
REALTA’ VIRTUALE
E REALTA' SPIRITUALE
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GIOVANNINA MENIN
REALTA’ VIRTUALE
E REALTA' SPIRITUALE
Quella mattina Isabelle si sentiva
l'anima in fermento.
I sogni le scoppiettavano in cuore
come frizzanti bollicine dall'incontenibile allegria. Il primo giorno di
vacanza non poteva che essere così.
Cosa può fare una bambina di sette
anni quando iniziano le vacanze?
Senz'altro poltrire fino a tardi.
Saltare sul letto finché la colazione non sia pronta. Scendere in pigiama senza
libri, senza pensieri e senza televisione, perché, ovvio, in vacanza c'è di meglio
da fare.
E poi?
Tanti progetti mozzafiato!
Il più esplosivo fra tutti era
quello di raggiungere la casa dei nonni materni, Annibal e Carolin, nella loro
casa di campagna.
Non avere più davanti agli occhi
l'ologramma del dovere scolastico tra una miriade di altri ologrammi voluti da
un sistema che tutto prende in considerazione, tranne la felicità, era una
grande liberazione per lei.
Gli adulti con tutti i loro sistemi
associativi guardano la felicità come un oggetto sconosciuto tra le mani che
non sanno come usare. Per i piccoli, invece, non è così. Loro percepiscono la
felicità semplicemente liberandosi dagli ologrammi mentali e tuffandosi nella
realtà. Non sanno esprimere con le parole la realtà percepita, ma la sanno
vivere con spontaneità, potenza e beatitudine.
Isabelle già si vedeva a spiccare
frutta dagli alberi, correre a piedi scalzi, lanciarsi sull'altalena il più
alto possibile, giocare con le amiche e le bambole nella casetta di legno,
vivacemente arredata, che il nonno aveva costruito apposta per lei.
Queste aspettative gasavano ogni suo
pensiero, ogni sua parola, ogni suo gesto.
Impossibile resistere al suo
sorriso!
Nel guardare tanta felicità che le
faceva luccicare i begli occhioni tinti di cielo, si poteva soltanto sorridere.
Quella mattina volle addirittura
pettinarsi da sola nel modo che più le garbava: una bella coda di cavallo
all'insù e una frangetta ballerina all'ingiù.
Indossò poi il suo abitino
preferito, anche se le andava un po' stretto, perché non poteva rinunciare a
quei fiorellini bianchi e blu che la facevano sentire una principessa.
Si preparò anche la valigia da sola.
Ci teneva ad essere autonoma, così
si sentiva più grande.
Poco lontano dalla casa dei nonni
scorreva un canale non troppo limpido, ma abbastanza pescoso. Specialmente di
domenica le rive si riempivano di pescatori amatoriali. E anche quel passatempo
sarebbe stato per lei una gradevole bollicina piena di aspettative. In momenti
così sentiva di poter abbracciare il mondo intero, con la terra, il cielo e tutto
l'infinito!
Appena arrivata sul viale
d'ingresso, corse alla porta e bussò forte, perché il campanello era troppo
alto per arrivarci a suonarlo.
‹‹Isabelle!››
esclamò il nonno prendendola in braccio e facendola volare per aria! ‹‹Era ora
che arrivassi!››
‹‹Piano›› gli
raccomandò Carolin ‹‹o la farai cadere. Vieni qua da me, piccola, che ho una
sorpresina da farti vedere.››
‹‹Mmm, le sorprese mi piacciono tanto!›› disse lei
incuriosita.
‹‹Ecco qua: un abitino con tutti i fiori della primavera
appena confezionato per te.››
‹‹Non devi lavorare così tanto, mamma!›› la rimproverò
Juliette.
‹‹Scusami, cara, non ti ho ancora salutata per bene. Come
stai?›› disse abbracciandola.
‹‹Stiamo tutti
bene. La gravidanza di Micaela prosegue bene, così tra poco diventerò nonna
anch'io. Morris, anche se un po' disubbidiente, negli studi si applica
correttamente ottenendo sempre ottimi risultati. Yvonne ha ampliato il suo
emporio, cosa che sognava da anni e ne è felicissimo. Vorrebbe che io
l'aiutassi, ma, come puoi ben immaginare, i miei impegni con l'arte del vestiario
mi assorbono tutto il tempo.››
‹‹Anch'io mi
interesso d'arte da un po' di tempo›› intervenne Annibal.
‹‹La mia vecchia se la passa con l'arte del
cucito›› continuò ‹‹ed io, insieme ad alcuni amici pensionati come me, ci
troviamo spesso in campagna non solo per passeggiare, ma anche per dipingere
dal vivo.››
‹‹Devo
riconoscere›› aggiunse ‹‹con tutta franchezza che io sono il meno dotato di
tutti, però mi diverto uguale a loro. Tra l'altro ne approfitto per esprimere,
sia pure da adulto con mano bambina, alcuni concetti che mi stanno a cuore.››
‹‹Non avendo
l'ansia del giudizio altrui›› concluse ‹‹possiamo manifestare la nostra
creatività con appassionata spensieratezza!››
‹‹Non è cosa da poco!›› precisò Juliette.
‹‹Mi fai vedere i tuoi quadri, nonno?›› gli chiese allora la
bambina.
‹‹Si, certo.
Prima, però, prepariamoci per il pranzo. Senti le campane? È quasi ora di
mettersi a tavola.››
‹‹E io ho anche fame! Cosa c'è di buono, nonna?››
‹‹Sapendo che
venivi tu ho preparato le melanzane alla parmigiana, pollo con patatine, il
dessert con frutta varia e il tuo gelato preferito.››
Il volto di Isabelle assunse un'espressione
preoccupata.
‹‹A cosa stai pensando?›› le chiese il nonno.
‹‹Mi è venuta in
mente la mia compagna di banco›› rispose lei ‹‹ha sempre amato tanto il gelato
e l'altro giorno, invece, l'ha rifiutato. Non ha più voglia di niente da quando
ha perso suo nonno. Non vuole più nemmeno giocare. Ha persino disdetto la
prenotazione della gita di fine anno scolastico.››
‹‹Non è vero che
è morto il nonno della tua amica!›› la rassicurò il nonno ‹‹Nessuno muore,
cambia semplicemente il suo stato esistenziale!››
‹‹Quella della
morte è una diceria›› proseguì ‹‹che ha messo in giro satana tanto per fare un
dispetto a Dio. Sai com'è, satana, potendo solo togliere la vita alle persone,
ma non ridargliela, in quanto semplice creatura, vorrebbe togliere questo
potere anche al Creatore. E tutto per invidia! Ma, credimi, il nonno della tua
amica non è morto, sta con gli angeli in cielo in un posto bellissimo: una casa
meravigliosa, talmente grande, bella e spaziosa da poter riservare un posto per
tutti quanti noi quando torneremo a Casa.
‹‹Adesso dove siamo?››
‹‹Adesso siamo
come all'estero, fisicamente e spiritualmente, ma un giorno ci ritroveremo
tutti nella Grande Casa!››
‹‹Quando lo dirò
alla mia amica vedrai, come sarà contenta. Così la smetterà di tenere sempre il
muso lungo. Ma perché la sua mamma non le ha detto che il nonno è ancora vivo?››
‹‹Perché satana è
bravo a convincere le persone con i suoi inganni e le sue menzogne. Fa credere
alla gente persino di non esistere. Ma tu non dimenticare mai quello che ti ho
detto.››
‹‹Me lo
ricorderò, nonno, stai tranquillo. E quando morirai tu io non piangerò, ma
guarderò il cielo e so che tu mi vedrai da lassù.››
‹‹Lo spirito che Dio ha soffiato in noi è l'energia
immortale che nessuno ci può togliere.››
‹‹Allora siamo come le matriosche!››
‹‹Bella immagine!
Ci può stare davvero. In effetti con tutti i cambiamenti che ci sono: dal
semino di partenza nella pancia della mamma, al neonato, al bambino,
all'adolescente… è un susseguirsi di passaggi esistenziali.››
‹‹Cos'è l'adolescente?››
‹‹È uno che ha più o meno l'età di Morris, tuo fratello.››
‹‹Allora non è
una bella età! La mamma si lamenta sempre!›› esclamò la bambina ‹‹dice che è
scontroso; non vuole più frequentare la chiesa; non vuole ricevere i sacramenti;
nemmeno la Confermazione! E non ha nemmeno voglia di leggere il Vangelo.››
‹‹Non dovrebbe
farlo per forza!›› mugugnò Annibal ‹‹E poi ognuno ha i suoi tempi.››
‹‹Lo sai che il
prossimo anno io farò la prima Comunione?›› gli annunciò felice la bambina.
‹‹Allora
preparati bene. L'Eucaristia non è un pane che si mangia solo con la bocca, ma
va accolto anche con la gioia dello spirito. Quando manca la corrispondenza
spirituale il cuore è da un'altra parte e così tutto il bello si disperde
inutilmente.
‹‹Che cos'è la gioia dello spirito?››
‹‹Sììì, tantissimo!››
‹‹E ti fidi che noi ti vogliamo bene?››
‹‹Sììì, tantissimo!››
‹‹Ecco, questa è
la gioia dello spirito!›› dichiarò il nonno ‹‹Se fai la Comunione e ti fidi che
Dio ti vuole bene più di tutti gli uomini della terra messi insieme, senza mai
pensare male di Lui, la gioia del tuo spirito sarà, sììì, tantissima! Sai, la
gioia è il vestito che bisogna indossare per entrare nella Grande Casa.››
‹‹Ora mangiate,
basta parlare, altrimenti si fredda tutto!›› li interruppe Carolin.
Recava nelle mani
un grosso vassoio dal quale proveniva un profumo irresistibile.
Realtà virtuale e realtà spirituale è un romanzo di Giovanni Menin
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