Il prezzo della colpa

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ROBERT ANDREW HARE

IL PREZZO DELLA COLPA





1 - ISLASOL


La storia che mi accingo a raccontare potrebbe non essere creduta dai più.
Ma è tutto vero, dalla prima all'ultima parola. E io ne sono stato, mio malgrado, protagonista.
Più di cinque anni or sono, in una delle estati più calde che si ricordino, feci la conoscenza di una persona singolare. 
Il suo nome era Juan Antonio Fernandez.
Il luogo dell’incontro fu il parco pubblico situato a circa trecento metri dal lercio quartiere dove sono nato e cresciuto, nella zona nord-orientale della cittadina di Jonastown.
A quel tempo, proprio come oggi, ero privo di qualsivoglia tipo di occupazione.
Inoltre, stavo vivendo una particolare e delicata situazione personale; ma non interessa ai fini della mia narrazione.
Frequentavo quel luogo con assiduità, oltre che per la vicinanza, per tenermi in forma.
Quando mi trovavo là, per circa un paio d'ore, tutti i miei cattivi pensieri mi usavano la cortesia di levare il disturbo.
Un sabato mattina, mentre ero alle prese con alcuni esercizi addominali particolarmente impegnativi, lo vidi muoversi nella mia direzione.
La persona di cui parlo era un nero alto e magro, con una tuta da ginnastica verde e blu, che metteva ancor più in risalto la sua corporatura longilinea.
Con un accento diverso da quello degli abitanti di Jonastown, mi chiese:
‹‹Posso utilizzare la panca?›› 
Il tono affabile con le quali pronunciò le parole mi aveva ben predisposto ad altrettanta cortesia.
‹‹Non vi preoccupate; tanto avevo finito›› risposi.
‹‹Fate pure con comodo, non ho alcuna fretta›› aggiunse lui.
Mi affrettai a lasciargli campo libero.
‹‹Grazie mille, amico mio›› mi disse, aggiungendo un sorriso amichevole.
Ciò detto, iniziò una serie di esercizi.
L'altezza alla quale portava le gambe, aveva davvero dell'incredibile.
Io non sarei riuscito mai a fare altrettanto.
Ho un carattere riservato e, normalmente, non sono disponibile a intavolare discorsi con persone appena conosciute, ma il modo di fare di quell’uomo, mi ispirava fiducia.
Superai, perciò, la mia naturale ritrosia.
‹‹Dal tuo accento deduco che non sei di queste parti›› dissi.
Sempre con tono affabile, rispose:
‹‹In effetti no, amico mio! Sono originario di una nazione che si trova a più di diecimila chilometri da qui, un'isola assolata chiamata Islasol. Non so se la conosci.››
Pensai un attimo. 
Ne avevo sentito parlare.
Era una grande isola dei mari tropicali, abitata da gente diversa. Da poco più di una decina d'anni, si era liberata di un feroce regime autoritario che durava da molto tempo.
‹‹Si, la conosco!›› risposi.
‹‹È il posto più bello del pianeta, amico mio›› ribatté con tono orgoglioso.
‹‹Il mio nome è Juan Antonio Fernandez›› si presentò lui.
‹‹Il mio è Joseph Thomas Hellis›› mi presentai a mia volta.
‹‹Molto lieto di fare la tua conoscenza, Joseph›› disse, elargendomi un altro di quei suoi accattivanti sorrisi, e porgendomi la mano destra dalle lunghe e ossute dita.
La stretta fu notevolmente forte.
La mia mano sembrò essere presa in una specie di morsa; ed emisi un gemito di dolore.

Il prezzo della colpa è un racconto di Robert Andrew Hare

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