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IL PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE
DELL’ECOSISTEMA MARK
Se
non fosse così chiacchierone, Mark sarebbe una persona interessante. È un amico
di vecchia data, e ora è qui davanti al mio tavolo, che beve un bicchiere di
vino e parla con la sua ragazza al telefono. Mark si circonda di molti amici
con cui parla. Parla di tutto, Mark, di calcio sicuramente in quanto
ex-calciatore. Parla di politica, essendo molto competente della materia. Parla
di Donne, con la “D” maiuscola perché ne ha avute molte nella sua vita, anche
se sfortunatamente, per un motivo o per un altro, non ho mai avuto la fortuna
di conoscerne una.
A
Mark piace comunicare, solo che lo fa solo lui. Personalmente credo che
comunicare voglia dire una cosa del tipo, io dico a te come tu dici a me, o una
cosa del genere. Mark però non segue questa regola, e parla solo lui (magari
sbaglio io). Come ho detto, potrebbe essere molto interessante, se magari
alternasse momenti in cui professa, ad altri di silenzio. Invece non è così.
Lui parla e lo fa alzando il tono della voce. A volte mi domando se la gente
attorno a lui resti lì ad ascoltare ciò che ha da dire, o stia semplicemente in
sua compagnia perché lo comprendono e gli vogliono bene.
In
fondo gli amici sono tali perché sanno chi sei. Ti conoscono e quindi ti
possono pure accettare come persona, e accettare il fatto che tu possa parlare
a senso unico. Ma se qualcuno si alzasse e dicesse apertamente a Mark una cosa
del tipo “Francamente non mi interessa quello che dici. Io ti ascolto solo
perché sono un tuo amico e non vorrei ferirti con l’ignorarti”, che
succederebbe? Forse la fine del mondo? Forse Mark imploderebbe in sé stesso
fino a diventare infinitesimale? O forse si innescherebbe un processo che
porterebbe alla sua inevitabile autodistruzione.
Partendo
dalla constatazione, possiamo affermare che Mark parla a senso unico, mentre
gli altri restano attorno a lui ad ascoltare forzatamente senza avere il
diritto di replica. Ciò vuol dire probabilmente che non è concepibile, per la
natura stessa di Mark, la benché minima interazione con l’esterno. Mark non si
aspetta che gli altri ribattano o possano esprimere la loro opinione, quindi lo
si potrebbe quasi paragonare ad un sistema meccanicamente isolato. Un limbo,
una cellula, una bolla dove esiste solo lui. Mark Calciatore,
Mark Politico, Mark Playboy, ecc. Un clone di Mark per ogni specialità, e
quindi per ogni argomento trattato.
Alla luce di questo assioma, se un elemento esterno cercasse un’iterazione con un sistema che non accetta nessun tipo di “ingresso”, è probabile che il risultato sarebbe un semplice atteggiamento di non curanza. Ma questo implicherebbe un momentaneo arresto del pensiero di Mark durante le sue orazioni, per processare comunque una richiesta, che come risultato avrebbe appunto il disinteresse. Creare tuttavia anche un varco in cui il processo mentale di Mark si arresta, genererebbe un potenziale istante di silenzio in cui qualcuno avrebbe la possibilità di prendere il governo della discussione.
Alla luce di questo assioma, se un elemento esterno cercasse un’iterazione con un sistema che non accetta nessun tipo di “ingresso”, è probabile che il risultato sarebbe un semplice atteggiamento di non curanza. Ma questo implicherebbe un momentaneo arresto del pensiero di Mark durante le sue orazioni, per processare comunque una richiesta, che come risultato avrebbe appunto il disinteresse. Creare tuttavia anche un varco in cui il processo mentale di Mark si arresta, genererebbe un potenziale istante di silenzio in cui qualcuno avrebbe la possibilità di prendere il governo della discussione.
Il principio di conservazione dell'ecosistema Mark
è un racconto di Cairobi
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