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CLAUDIO BALBONI
RACCONTI STRANI
(4 - L'integrazione)
RACCONTI STRANI
(4 - L'integrazione)
Enciclopedia Galattica,
edizione della Terra, anno 355 dell’Era Galattica.
I viaggi interstellari per
raggiungere i pianeti della Galassia che presentavano forme di vita accertata iniziarono
ad essere effettuati, in forma organizzata e programmata, a partire dell’anno
299 dell’Era Galattica.
La prima navicella per
viaggi interstellari destinata a raggiungere la Terra apparve nel cielo di una
città dell’Europa meridionale il sessantesimo giorno di quell’anno.
Dal Comitato
Scientifico Generale della Federazione dei Pianeti della Galassia era partito
l’ordine che essa rimanesse nascosta alla vista dei terrestri. Fu solo dopo che
erano trascorse trentasei ore dal suo posizionamento nel cielo che gli strumenti
più sofisticati, puntati dal pianeta, riuscirono a identificarla.
La tecnica dei viaggi
intergalattici, a quel tempo, era ancora sconosciuta per i terrestri.
Peraltro, loro usavano
l’espressione viaggi interstellari in maniera impropria non essendo ancora in
possesso delle conoscenze per coprire le distanze tra le stelle.
Gli esploratori dello
spazio di quegli anni, cioè esseri viventi con funzioni di ricognitori, erano
dei veri coraggiosi poiché usavano la metodologia della smaterializzazione e successiva
nuova materializzazione dei corpi.
Questo sistema era la
diretta conseguenza dell’universo in movimento costante dalla espansione
primordiale iniziata con il Big Bang e della attrazione dei corpi per via della
curvatura dello spaziotempo.
Gli scopritori inviati
non compivano effettivamente un viaggio. I loro corpi erano resi allo stato di
componenti della materia e rimanevano in attesa di ricomporsi in altri corpi
viaggiando a velocità prossime a quella della luce. La smaterializzazione
permetteva alla materia di essere attraversata da ogni qualsivoglia altro
elemento senza subire danni.
C’è da dire, tuttavia,
che fin dalle missioni Apollo del ventesimo secolo dell’era pre-galattica c’era stata, da parte
dei terrestri, la descrizione teorica della smaterializzazione come una nuvola
di punti luminosi.
L'integrazione è un racconto di Claudio Balboni
facente parte della raccolta intitolata
Racconti strani
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