San Prospero sui golfi - 1° parte

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CLAUDIO BALBONI
SAN PROSPERO SUI GOLFI
1° parte 




Le cose non vanno così bene come negli anni passati a San Prospero sui Golfi.
La crisi si è fatta sentire.
Il numero dei turisti in visita al delizioso paese è indiscutibilmente calato.
Dei tre negozi di porcellane, vanto del paese, ne è rimasto uno solo in attività; e sulla serranda chiusa degli altri due un cartello con la scritta “AFFITTASI” staziona tristemente già da parecchio tempo.
La neoeletta Sindaco (o Sindaca, o Sindachessa, secondo l’evoluzione della politica) è intenzionata a tentare di risolvere il problema effettuando un interessante esperimento. 
La ragazza non è stata eletta per dimostrata esperienza poiché è giovane e fresca di laurea, conseguita con 110 e lode in scienze turistiche. Più che altro la sua elezione è un segno di riconoscimento all’ impegno del padre che tanto ha fatto per il paese come avvocato civilista.
Lei, Carla, da sempre è affascinata dai racconti delle zie circa le attività dei famosi “belli” del paese nei confronti delle turiste. Attività che avevano portato il nome della cittadina alle attenzioni di una prestigiosa rivista svedese. In un reportage turistico l’autrice del servizio definiva il paese uno dei più romantici d’Italia.
Quindi, Carla (Sindaco, Sindaca, Sindachessa, come preferite!) aveva studiato scientificamente il problema fin dai tempi dell’Università; e si era preparata per la soluzione.
Si trattava, nella sostanza, di selezionare un gruppo di “belli” da impiegare come accompagnatori dei turisti in visita alla cittadina. 
L’esperimento non sarebbe stato facile da realizzare, per una serie di ragioni; ma aveva il pregio di non gravare sul bilancio del comune poiché l’attività fornita dai prescelti sarebbe stata, benché istituzionalizzata come incarico pubblico, volontaria e gratuita.
Su indicazione, ancora, delle onnipresenti consulenti zie, giudicate dalla nipote Carla dotate di una notevole esperienza, il Sindaco (o la Sindaca, la Sindachessa, come preferite!) aveva invitato presso la sede municipale, con regolare raccomandata da parte del Comune di San Prospero sui Golfi, quattro “Signori” per comunicazioni della massima importanza.
Essi erano stati selezionati da una rosa di oltre dieci candidati segnalati, dopo un’attenta valutazione delle rispettive caratteristiche.
I quattro invitati, sorpresi e incuriositi, nonché ragionevolmente preoccupati, si sono, oggi, regolarmente presentati all’orario prestabilito. D’altra parte, la distanza tra la sede comunale e i bar del centro non è eccessiva.
Dopo calorosi e ripetuti saluti, ringraziamenti, convenevoli e richiami allo spirito civico, Carla entra nel vivo del problema. 
Mostra filmati sulle bellezze del paese; diagrammi sulle presenze turistiche con preoccupanti curve discendenti; statistiche in diminuzione della produzione e vendite delle caratteristiche porcellane; effetti negativi sulla economia del paese; tutto materiale accuratamente fatto preparare dagli uffici comunali.
I convenuti sono sempre più perplessi e confusi e non capiscono il fine ella riunione.
Carla, il Sindaco (o la Sindaca, la Sindachessa, come preferite!), improvvisamente, con tono deciso, dichiara che occorre intervenire per contrastare la tendenza. 
Afferma che lor signori sono chiamati a collaborare per il bene comune. Che la loro scelta non è casuale bensì conseguente ad una attenta valutazione delle loro rispettive caratteristiche. Che loro sono persone distinte e signorili. Che sono usi a praticare frequenti ed animati discorsi insieme; ma senza mai pronunciare parole scurrili. Che si criticano vicendevolmente; ma in modo simpatico e costruttivo. 
Perciò, senza mezzi termini, lor signori debbono sacrificarsi per il bene della collettività; e accompagnare i turisti in arrivo e provvedere ad ogni loro bisogno o desiderio.
C’è un minuto di silenzio da parte di tutti. Speranzoso da parte di Carla, perplesso da parte dei convocati. 
Dopodiché interviene Duepiotte: 
«Signorina Sindaco, dica al Francese che questo sarà un inverno molto freddo!»
Il nome di Duepiotte sarebbe Giuliano; ma è chiamato così per un regalo ricevuto anni prima da una turista canadese. Si dice che fossero duemila dollari!
«Va bene Signor Giuliano, quindi?» chiede il sindaco.
«Quindi, Francè ci deve dare la sua chitarra che la mettiamo nel camino; tanto a lui non serve più!» 
Risata generale, tranne del Francese.
Il nome del Francese sarebbe Gianni; ma è chiamato così per l’abilità nel cantare canzoni francesi accompagnandosi con la chitarra. 
«Signorina Sindachessa, se casomai si facesse la rotatoria, ci starebbe bene una barchetta nel centro!» replica il Francese. 
«È una buona idea signor Gianni! Ha qualche proposta?» chiede Carla.
«Sì, ci mettiamo quella di Duepiotte; che tanto serve solo alle gabbianelle!» risponde il Francese. 
Altra risata generale, tranne di Duepiotte.
La riunione prosegue sulla stessa falsariga per un buon quarto d’ora.
Non c’è un formale conferimento d’incarico, né una formale accettazione.
Tuttavia, lor signori annuiscono, sorpresi e compiaciuti per il sostanziale riconoscimento nel paese del loro talento. Carla, di contro, sorride soddisfatta e speranzosa nel risultato dell’esperimento.
Dal punto di vista operativo, il Municipio avrebbe garantito, comunque, a lor signori, un abito completo su misura di un bel blu scuro e le bandierine con i colori delle diverse nazioni di provenienza dei futuri clienti.
Anche per questo, Carla si era affidata ai consigli e suggerimenti delle zie.
Alla fine, viene stabilita la divisione dei turisti, fra loro signori, così orientata:
a) Turisti provenienti da USA e Regno Unito a Duepiotte per la sua conoscenza della lingua inglese.
b) Turisti provenienti da Francia e zone Canadesi al Francese.
c) Turisti provenienti da Germania a Labionda.
Il nome Labionda sarebbe Dario; ma è chiamato così per via di una lunga permanenza nella sua casa di una turista di lingua tedesca.
d) Turisti provenienti dal Giappone a A-pausa.
Il nome A-pausa sarebbe Ugo; ma è chiamato così per via delle numerose interruzioni sul lavoro a favore del caffè. C’è da dire che il giapponese non lo conosce, ma Ugo, essendo il più giovane del gruppo deve sacrificarsi.
Tutto, dunque, sembra avviato per un ottimale inizio dell’esperimento.
La riunione si è conclusa.
Per il Sindaco (o la Sindaca, la Sindachessa, come preferite!) Carla, si presenta, però, una inaspettata difficoltà.
Il Francese, Gianni, si è attardato. Sembra che voglia chiedere un ulteriore chiarimento. Nella stanza, ormai, non c’è più nessun altro, oltre a Carla e Gianni.
Quest’ultimo si avvicina alla ragazza intenta a riporre il suo PC e, con la massima naturalezza, le sfiora il viso con una carezza guardandola con espressione seducente. 
La fanciulla è sorpresa, si irrigidisce; ma chiude gli occhi, e le sue mani si serrano in maniera forte sul computer. 
«Poi, ci sentiamo!» le sussurra il ragazzo, con voce suadente, mettendogli una mano sulla spalla.
Lei arrossisce senza parlare; con uno scarto deciso si libera del braccio impertinente; lui se ne va baldanzoso.
È arrivato settembre.
L’esperimento promosso dal Sindaco (o Sindaca, o Sindachessa, come preferite!) Carla, ha dato i suoi frutti. I turisti sono ritornati, i negozi hanno riaperto, l’economia tutta di San Prospero sui Golfi è ripresa.
La fama di paese più romantico d’Italia, come aveva affermato l’autrice del famoso reportage turistico della nota rivista svedese, è confermata; e i lor signori “belli” vanno in giro vantandosi di avervi contribuito in maniera consistente.
In effetti, a questo hanno contribuito un po’ tutti. Financo i ragazzini che si sono, autonomamente e volontariamente, riuniti in gruppi muniti di bici e hanno svolto un servizio veloce di allerta, dalla stazione dei pullman alle sedi dei lor signori “belli”, presso i bar del centro.
Dalle zie, Carla ha appreso che, ultimamente, le storie del paese si sono molto incrementate con presunte vicende che hanno come protagonista il Sindaco (o Sindaca, o Sindachessa, come preferite!) del Comune di San Prospero sui Golfi. 
Oggi Gianni è al Bar Centrale, giusto in un momento di relax; e sta commentando la Gazzetta in attesa di eventuali impegni.


San Prospero sui golfi è un racconto di Claudio Balboni

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