Diner

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LISA SANTUCCI
DINER

                           foto di pixabay



INT. BAR – TARDO POMERIGGIO
Un uomo è seduto in un bar, il peso in avanti appoggiato sul tavolo, con la mano destra giocherella con il bicchiere, passando le dita sul bordo alternando piccoli sospiri rassegnati.

DONNA
«Ciao tesoro! Scusa il ritardo ma Sara era veramente insistente!» Si siede con un piccolo sbuffo, togliendosi dei capelli dalla fronte, l’uomo alza gli occhi di scatto, si schiarisce la gola e si raddrizza.
Si lascia andare per un attimo contro lo schienale chiudendo un attimo gli occhi. Nel frattempo l’uomo prende un sorso dal proprio bicchiere.
La donna si raddrizza appena sente il rumore di un accendino, fissa l’uomo arrabbiata, alzando un sopracciglio indicando la sigaretta. Lui la fissa per un attimo, poi però dà un’altra boccata tenendo gli occhi fissi su di lei.
La ragazza lo fissa ancora per un attimo, poi, con un sospiro poggia i gomiti sul tavolo, con le mani unite sotto al mento e torna leggermente di buon umore.

DONNA
«Allora cosa mi racconti? È andato tutto bene a lavoro oggi?»

UOMO
«Sì, non ci sono stati problemi, sono andato a prendere i bambini e abbiamo giocato insieme. Poi è arrivata la tata» dice mentre sfogliava il menù.
«Tu invece? Cosa dicevi di Sara?» lanciando occhiate da dietro alla carta.

DONNA
Lo fissa per un attimo immobile, poi si riscuote «Uff! Non me ne parlare! È veramente assurda! Sembra che abbia sempre un vibratore su per il culo!»

UOMO
«Ah. E non dovrebbe essere una cosa buona?» dice sorridendo.

DONNA
Fissa l’uomo alzando solo gli occhi.

UOMO
«Beh?» fissandola a sua volta

DONNA
«Non mi stai tradendo vero?» dice fissandolo avvicinando il viso

CAMERIERA
«Salve, avete già deciso?»

DONNA
«Si per me (…) e te caro?» dice sorridendogli.

UOMO
«Eh? Ah sì.» Si riscuote e si schiarisce la voce «Io prendo (…)» sorride alla cameriera e restituisce il menù. La donna continua a fissarlo mentre la cameriera porta via il menù sorridente.

DONNA
«Allora? Fisserai ancora il culo della cameriera o ti decidi a rispondermi?» dice tornando seria e riappoggiando i gomiti al tavolo.

UOMO
Sospira:
«Sai, non è la prima volta che facciamo questo discorso.» Alza lo sguardo e la fissa intensamente:
«Tu sei l’unica capito?» e gli afferra una mano.

DONNA
Lo fissa non del tutto convinta.

UOMO
«Riguardo a Sara volevo solo suggerire di dargli la prossima dose di profumo gratis.»

DONNA
«No. Sai che non posso.» Toglie la mano dalla sua:
«Solo perché preferisce fissare Leo invece di me mentre gli parlo non possiamo rischiare la bancarotta.»

UOMO
«Non credo sia così tragico!»

DONNA
«Ecco perché il tuo lavoro è guidare taxi» lo fissa con tenerezza. «Le voci corrono, soprattutto con una lingua operaia come la sua e… non provare neanche ad immaginare quella lingua in posti strani!» Nota il sorriso divertito di lui. In quel momento la cameriera porta le loro ordinazioni al tavolo ma, prima che possa andare via l’uomo la ferma.

UOMO
«Scusi, mi porti anche una birra!»

CAMERIERA
«Arriva subito» la donna comincia a mangiare e dopo un attimo anche lui la segue.

DONNA
Dopo aver buttato giù il primo boccone:
«Comunque dicevo che nel giro di un’ora lo sapranno tutti e mi toccherà fare regali a mezza città perché non sembri favoritismo» silenzio «e non mi va che lo sembri con lei!» Aggiunge dopo il sorriso di lui, un po’ imbarazzata.

UOMO
«No, pensavo che il tuo ego fosse molto grande per raggiungere mezza città.»
La donna imita una risata sarcastica subito prima di infilarsi un altro boccone in bocca e strapparlo con forza dalla presa della forchetta. Mandato giù il boccone la donna lo fissa seria.

UOMO
Notandolo si ferma: «Che c’è?»

DONNA
«Come è andata oggi?»

UOMO
«Mi sembra di aver già risposto.»

DONNA
«Hai ragione. Riformulo. Come è andata con la droga?» L’uomo alza di botto la testa e il boccone gli va di traverso nel momento in cui la voce della cameriera sopraggiunge insieme alla sua chiara schiumosa e fresca o qualsiasi cosa da bere abbia ordinato se non hanno la birra. Ne beve immediatamente un sorso e quando la sua gola fu libera di emettere suono, avvicina la faccia.

UOMO
«Ma sei impazzita?! Parla piano cristo!»

DONNA
«Rispondimi» decisa ma lanciando comunque uno sguardo veloce al bancone. L’uomo la fissa, ha ancora il bicchiere in mano, ne prende un sorso. 

UOMO
«Sono andato sul posto, con tutti i soldi in contanti» mangia un boccone «è buono questo (…)»

DONNA
Dopo essersi rilassata un po’ contro il divanetto:
«Anche il mio, vuoi assaggiare?» Gli avvicina il piatto. L’uomo annuisce con decisione e comincia a tagliare un pezzo, mentre la donna afferra il bicchiere e ne beve un sorso, appoggiandosi al divanetto con il braccio libero stretto in vita a sorreggere quello sul bicchiere.
Arriva improvvisamente, da dietro la donna, un ragazzo.

RAGAZZO
«Ciao Sofi! Come va?» Si avvicina e parla più piano «Senti mia moglie ha quasi finito l’ultima boccetta di profumo… e sappiamo che il tuo è il migliore.» Imbarazzato.

DONNA
Emette una risatina forzata:
«Sarà sicuramente merito della produzione artigianale. Caro?» riferendosi al marito «A che punto siamo con l’ordine?»

UOMO
«Non ci saranno più problemi, anche in futuro, buono il (…)»

DONNA
«Quindi possiamo iniziare la nuova serie di profumi?»
Più una constatazione che una domanda.

UOMO
«Certo, abbiamo anche un’ottima materia prima»

DONNA
«Perfetto!» dice con le labbra ad imitare un bacio. «Allora appena sono pronti sarai il primo a saperlo.» Guarda il ragazzo che saluta contento mentre se ne va.

DONNA
Dopo un altro boccone «Senti mi presti la macchina? 

UOMO
Dopo essersi bloccato un attimo:
«Non posso, ho buttato la macchina» risponde allo sguardo interrogativo della donna.

DONNA
«Cosa?!» L’uomo fissa insistentemente il piatto.

DONNA
«Michele?» L’uomo fissa la moglie adesso e dopo un paio di secondi la donna sbotta.

DONNA
«Che cazzo hai fatto, Mic?!» Abbassa i toni e si guarda intorno.

MICHELE
«Beh… tanto era uno strozzino succhiacazzi no? Ti sei sempre lamentata…»

DONNA
«Ma questo non vuol dire che dovevi sporcare la macchina!»
Quasi sussurrando e sporgendosi sul tavolo. «Sicuro che sia tutto a posto?»

MICHELE
«Si, non credo possano risalire a me. E la macchina non è sporca ma proprio distrutta.»
La donna sospira con un gemito, tirandosi indietro. Rialza subito lo sguardo su di lui e lo fissa, corrisposta da quello dell’uomo, un po’ più vacillante ogni secondo che passa.
Improvvisamente la sua attenzione è catturata da un uomo di spalle che nota qualche posto dietro Michele. Non vede la faccia dell’uomo ma nota che gira spesso la testa di lato, nella loro direzione per quanto il collo gli permette, senza girare le spalle.
Nel frattempo, Michele si era acceso un’altra sigaretta, ormai non riesce più a mantenere lo sguardo fisso su di lei, si limita a qualche fugace sguardo.
La donna riporta l’attenzione su Michele, gli strappa con un gesto stizzito la sigaretta dalle dita, afferrandola tra i soli indice e pollice.

DONNA
«Spero che avremo il tempo di avvertire la tata.»
Lascia cadere la cicca nella birra, si alza e se ne va, seguita subito dopo da Michele.

Diner è un racconto di Lisa Santucci

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